
Chiara Beria di Argentine
Presidente
Nata a Milano, è la prima donna a presiedere la Giuria dopo essere stata Vicepresidente. Inizia a lavorare nel 1973 nelle redazioni di Milano e Roma del settimanale “Panorama”. Firma articoli e inchieste sul movimento femminista, sulle campagne per i diritti civili, sul terrorismo (in particolare sulle donne terroriste), sulle stragi, sul rapimento Moro. Nel 1979 diventa inviato speciale; con la stessa qualifica passa nel 1984 a Tivù-Tivù. Per il primo settimanale di news diretto da Arrigo Levi del canale privato firma, tra l’altro, uno speciale su Cosa Nostra con una delle rare interviste a Giovanni Falcone. Dal 1987 lavora a “L’Espresso” come inviato ed è, ai tempi di Mani Pulite, capo della redazione di Milano e vicedirettore. Dopo le stragi porta in Italia la celebre, ultima intervista rilasciata a una troupe francese da Paolo Borsellino. Dal 1996 è capo della redazione di Milano de “La Stampa”, direttore del magazine “Specchio” e, infine, editorialista e vicedirettore ad personam de “La Stampa”. Collabora con vari mensili, da “Capital” a “Icon”. Ha pubblicato per Mondadori come coautrice Low-Lifes e Di Profilo che raccoglie 61 ritratti tra quelli usciti su “La Stampa” per l’omonima rubrica che ha firmato dal 2009. Ha fondato e diretto “Il Giornale di San Patrignano”.
Ha vinto “Il Premiolino” nel 1982.

Piero Colaprico
Vicepresidente
Nato a Putignano nel 1957 è responsabile della redazione di Milano de “La Repubblica”. Si è occupato per anni di giustizia e cronaca nera. Già “inventore” del termine “Tangentopoli”, con Giuseppe D’Avanzo ha svelato l’espressione più cliccata nel mondo nel 2010, «bunga bunga». È autore di saggi, libri gialli e fiction tra cui La strategia del gambero (Feltrinelli, 2017), Le cene eleganti (Feltrinelli, 2011), Trilogia della città di M. e La donna del campione (Rizzoli, 2008) e il ciclo dei gialli scritti con Pietro Valpreda, imperniati sul maresciallo dei Carabinieri Pietro Binda e ambientati nella Milano degli anni ’70 e ’80. Per il teatro ha scritto Qui città di M, con Arianna Scommegna, per la regia di Serena Senigallia.
Ha vinto “Il Premiolino” nel 1992.

Giulio Anselmi
Nato a Valbrevenna nel 1945 è laureato in giurisprudenza. Ha cominciato la sua carriera giornalistica a “Stampa Sera”. Dopo un periodo come inviato speciale a “Panorama”, ha ricoperto incarichi direzionali in diverse testate: condirettore del quotidiano genovese “Il Secolo XIX”, direttore del settimanale economico “Il Mondo”, vicedirettore vicario e poi condirettore del “Corriere della Sera”. Dal 1993 al 1996 ha diretto “Il Messaggero” di Roma, poi l’Ansa, dal febbraio 1997 al luglio 1999, “L’Espresso” fino al febbraio 2002. Successivamente è stato presidente della Finegil S.p.A., editorialista de “La Repubblica” e consulente RAI. Direttore de “La Stampa” dal luglio 2005 all’aprile 2009, è da allora Presidente dell’Agenzia Ansa.

Antonio Calabrò
Antonio Calabrò (1950) è Senior Vice President Pirelli per la Cultura e Direttore della Fondazione Pirelli. È Presidente di Museimpresa, di Fondazione Assolombarda e del Gruppo Cultura d’impresa Confindustria. È Presidente dell’Advisory Board di UniCredit Lombardia e membro dei board di numerose istituzioni e società (Fondazione Giorgio Cini, Liuc/Libera Università di Castellanza, Symbola, Nomisma, Fondazione Ansaldo, Fondazione Pier Lombardo, Orchestra Sinfonica di Milano, Milano Musica, Fondazione Unipolis, ecc), oltre che Vicepresidente dell’Unione Industriali di Torino per il quadriennio 2020-2024. Giornalista e scrittore, ha lavorato a L’Ora, Il Mondo, la Repubblica ed è stato Vice Direttore e poi Direttore Editoriale de Il Sole24Ore, Direttore de La Lettera Finanziaria, editorialista economico di La7 e Direttore dell’agenzia di stampa APCOM. Tra i suoi ultimi libri: “Orgoglio industriale”, “Cuore di cactus”, “La morale del tornio”, “I mille morti di Palermo”, “L’Impresa riformista”, “Oltre la fragilità” e “L’avvenire della memoria”. Insegna all’Università Cattolica di Milano.

Francesco Costa
Francesco Costa (1984) è nato a Catania, vive a Milano ed è giornalista e vicedirettore del giornale online «il Post». Esperto di politica statunitense e più volte inviato sul campo, dal 2015 al 2020 ha curato il progetto «Da Costa a Costa», una newsletter e uno dei primi e più ascoltati podcast giornalistici in Italia. È stato autore e volto della miniserie televisiva «The American Way» per DAZN. Dal 2021 conduce il podcast giornaliero «Morning», una rassegna stampa commentata che ha raccolto quattro premi agli Italian Podcast Awards. Nel 2022 ha vinto il Premiolino. Da Mondadori ha pubblicato Questa è l’America (2020), Una storia americana (2021) e California (2022).

Ferruccio de Bortoli
Celebre firma dei maggiori quotidiani italiani, ha cominciato nel 1979 al “Corriere della Sera” come cronista per poi passare alle pagine economiche. Caporedattore de “L’Europeo” e de “Il Sole 24 Ore”, nel 1987 torna al “Corriere della Sera” come caporedattore dell’economia e commentatore economico, per poi diventarne vicedirettore nel 1993 e direttore dal 1997 fino ad aprile 2015 con una parentesi (2005 al 2009) che lo ha visto alla guida de “Il Sole 24 Ore” e direttore editoriale del Gruppo Sole 24 Ore. Nel 2016 ritorna al “Corriere della Sera” come editorialista. È Presidente della casa editrice Longanesi e della Fondazione Pier Lombardo. È Presidente dell’Associazione Vidas di Milano. Autore di numerosi saggi come Poteri forti (o quasi). Memorie di oltre quarant’anni di giornalismo (La Nave di Teseo, 2017) e Ci salveremo. Appunti per una riscossa civica (Garzanti, 2019).

Mattia Feltri
Nato a Bergamo nel 1969. Moglie, due figli e un cane. Comincia a “Bergamo-Oggi” nel 1988. Fra i fondatori de “Il Foglio” dove diventa inviato, un breve passaggio a “Libero” e dal 2005 a “La Stampa” prima come inviato, poi capo della redazione romana, infine editorialista. Dall’aprile 2020 direttore di HuffPost.

Milena Gabanelli
Nata a Nibbiano. Laurea al DAMS di Bologna con una tesi sulla storia del cinema, dal 1982 collabora con la RAI. Freelance da sempre, ha introdotto il videogiornalismo in Italia. Dopo averlo sperimentato per anni sul campo (lavorando da sola con una videocamera portatile), ne ha teorizzato il metodo e lo insegna nelle scuole di giornalismo. Nel 1989 inizia la collaborazione con Giovanni Minoli. È stata inviata su vari fronti di guerra. Sua è la biografia del generale V õ Nguyên Giáp nel 1998. Dal 1997 al 2016 ha condotto Report, il più premiato programma d’inchiesta. Nel 2017 inizia una collaborazione con il “Corriere della Sera”, per il quale cura una rubrica intitolata Dataroom e con il TG di La7. Rinuncia alla candidatura a Presidente della Repubblica per il Movimento 5 Stelle e alla condirezione di Rai News per il quale ha studiato per mesi un portale online.
Ha vinto “Il Premiolino” nel 2000.

Enrico Mentana
Nato a Milano nel 1955. Dopo aver diretto la rivista “Giovane Sinistra” della Federazione Giovanile Socialista Italiana, nel 1980 viene assunto in Rai alla direzione esteri del TG1 dove diventa prima inviato, conduttore e poi redattore capo. Nel 1988 passa a Rai2 e l’anno successivo viene nominato vicedirettore del TG2. Nel 1991 passa a Mediaset. Il 13 gennaio 1992 crea e lancia il TG5 di cui sarà direttore fino al 2004 diventando uno dei volti più famosi della televisione italiana. Celebre tra gli altri per la sua moderazione del confronto televisivo nel 1994 tra Berlusconi e Occhetto e nel 1996 tra Berlusconi e Prodi. Nel 2004 annuncia in diretta il suo esonero dal TG5, un anno dopo lancia un nuovo programma di informazione Matrix. Nel 2009 dopo la morte di Luana Englaro si dimette in disaccordo con la linea editoriale. Da luglio 2010 è direttore del TG La7 e lancia con successo le maratone televisive e gli Speciali del TG La7 in occasione delle crisi politiche e delle tornate elettorali. Nel 2018 fonda “Open”, un giornale online con una redazione di 25 giovani giornalisti. Tra i suoi saggi ha pubblicato per Rizzoli, con Liliana Segre, La memoria rende liberi. La vita interrotta di una bambina della Shoah (2015).

Donata Righetti
Assunta a “Il Giorno” di Italo Pietra, titolare della critica teatrale, ne ha diretto le pagine di cultura e spettacoli. Diventa poi inviato speciale ed editorialista. Indro Montanelli la chiama a “Il Giornale” in qualità di inviato ed editorialista e poi a “La Voce”. Per molti anni alle pagine culturali del “Corriere della Sera”, ora collabora ed è titolare di rubriche di costume su “La Nazione”, “Il Resto del Carlino”, “Il Giorno”.
Ha vinto “Il Premiolino” nel 1983.

Beppe Severgnini
Nato a Crema nel 1956, laureato in giurisprudenza. Comincia a lavorare per “Il Giornale” di Montanelli come corrispondente da Londra. Nel 1994 segue Montanelli a “La Voce” e diventa corrispondente dagli USA. Finita quell’esperienza, l’anno seguente entra al “Corriere della Sera” diventando una delle sue firma più note. È tra gli ideatori del sito web e dal 1998 dell’innovativo forum Italians. È tra i pochi giornalisti italiani che firma per testate straniere, dal “Sunday Times” al “The Economist” per cui per anni è corrispondente dall’Italia al “Financial Times” ed è columnist dell’“International New York Times”. È stato direttore del settimanale “Sette” ed è editorialista e vicedirettore del “Corriere della Sera”. I suoi numerosi libri, tutti usciti per Rizzoli, sono bestseller: da Inglesi (Rizzoli, 1990) a Italiani si rimane (Solferino, 2018). Ha ricevuto alcuni premi, detiene una sola presidenza, quella dell’Inter Club di Kabul, e fa parte di una sola giuria: “Il Premiolino”. Ha ideato e condotto numerose trasmissioni televisive, fra cui L’erba dei vicini su Rai3.

Gian Antonio Stella
Nato ad Asolo nel 1953. È inviato e editorialista del “Corriere della Sera”. È autore di numerosi libri di grande successo, tra cui Schei. Dal boom alla rivolta: il mitico Nordest (Baldini & Castoldi, 1996), L’orda. Quando gli albanesi eravamo noi (Rizzoli, 2002), Odissee. Italiani sulle rotte del sogno e del dolore (Rizzoli, 2004), Negri, froci, giudei & co. L'eterna guerra contro l'altro (Rizzoli, 2009). Nel 2007 pubblica, con Sergio Rizzo, La casta. Così i politici italiani sono diventati intoccabili (Rizzoli, 2007) che arriva a 1 milione 300 mila copie vendute e 24 edizioni. Altri sui saggi sono La deriva. Perché l'Italia rischia il naufragio (Rizzoli, 2008), Vandali. L'assalto alle bellezze d'Italia (Rizzoli, 2011) e Licenziare i padreterni. L'Italia tradita dalla casta (Rizzoli, 2011). Nel 2011 firma con Sergio Rizzo la sceneggiatura del film Silvio Forever. Tra i suoi ultimi libri il romanzo I misteri di via dell’Amorino (Rizzoli, 2012) e Se muore il Sud (Feltrinelli, 2013) con Rizzo. Nel 2014 ha pubblicato Bolli, sempre bolli, fortissimamente bolli – la guerra infinita alla burocrazia (Feltrinelli).
Ha vinto “Il Premiolino” nel 1994.

Benedetta Tobagi
(Milano, 1977). Laureata in filosofia, PhD in storia presso l’Università di Bristol (UK), ha proseguito le ricerche sullo stragismo con una borsa di ricerca presso l’Università di Pavia. È stata conduttrice e autrice radiofonica per la Rai e dal 2009 collabora con «la Repubblica». Segue progetti didattici e attività di formazione docenti sulla storia del terrorismo con la “Rete degli archivi per non dimenticare” e altre associazioni. Ha pubblicato i volumi Come mi batte forte il tuo cuore. Storia di mio padre (Einaudi 2009 e 2011), Una stella incoronata di buio. Storia di una strage (Einaudi 2013 e 2019), La scuola salvata dai bambini. Viaggio nelle classi senza confini (Rizzoli 2016 e 2017), il saggio Piazza Fontana. Il processo impossibile (Einaudi 2019), Giona (Piemme 2020) e La Resistenza delle donne (Einaudi 2022, vincitore del Premio Campiello 2023), a partire dal quale ha realizzato un reading teatrale e la serie podcast La Resistenza delle donne. Voci Partigiane.

Carlo Verdelli
Nato a Milano nel 1957. Inizia la carriera giornalistica come collaboratore alle pagine milanesi de “La Repubblica”. Nel 1979 è assunto alla Arnoldo Mondadori Editore e lavora nelle redazioni di “Duepiù”, “Panorama Mese” ed “Epoca”, di cui diventa vicedirettore. Nel 1994 viene nominato da Paolo Mieli direttore di “Sette”, il settimanale del “Corriere della Sera”, passa poi alla vicedirezione del quotidiano, dove rimane sette anni con i direttori Mieli e De Bortoli. Nel 2004 assume la direzione di “Vanity Fair”, che rilancia con grande successo. Diventa nel 2006 direttore de “La Gazzetta dello Sport” dove stabilisce il record di vendite di un quotidiano con 2 milioni di copie il giorno della vittoria italiana dei mondiali di calcio. A febbraio 2010 torna in Condé Nast come vicepresidente esecutivo del gruppo americano. Collabora con “La Repubblica” e a novembre 2015 è nominato Direttore Editoriale per l’Offerta Informativa della RAI dove resta fino al gennaio 2017 quando si dimette e a questa tormentata vicenda dedica il suo ultimo libro Roma non perdona. Come la politica si è ripresa la RAI (Feltrinelli). A febbraio 2019 è nominato direttore de “La Repubblica”. A giugno vince il premio Ischia come giornalista dell’anno.
Ha vinto “Il Premiolino” nel 2014.